Epatite C, estesi i criteri per l’accesso a sofosbuvir

L’Agenzia Italiana del Farmaco ha concordato con l’azienda produttrice un ampliamento dei criteri di inclusione al programma di accesso gratuito al medicinale a base del principio attivo sofosbuvir a pazienti con epatite cronica C in fase avanzata. L’Agenzia Italiana del Farmaco ha concordato con l’azienda produttrice un ampliamento dei criteri di inclusione al programma di accesso gratuito al medicinale a base del principio attivo sofosbuvir a pazienti con epatite cronica C in fase avanzata. In particolare, è stato esteso l’uso compassionevole ai pazienti in lista per trapianto di fegato: con carcinoma epatocellulare che rientri in determinati criteri, non trattabile o con rischio di progressione neoplastica basso tale da poter garantire un tempo di permanenza in lista di attesa di almeno 3 mesi per trarre beneficio dalla terapia antivirale. Questi pazienti si andranno ad aggiungere alle categorie già precedentemente incluse nel programma, ovvero i pazienti con recidiva severa di epatite dopo trapianto di fegato e quelli con cirrosi scompensata in lista per trapianto. Intanto proseguono gli incontri dell’Agenzia con altre aziende produttrici di medicinali contro l’epatite C per la valutazione di nuove modalità di accesso anticipato per i pazienti alle terapie con farmaci anti epatite C, non ancora disponibili sul mercato, in attesa che si concludano le procedure autorizzative e quelle per il prezzo e il rimborso.

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